Per quanto possa sembrare strano,anche nel mondo delle buste personalizzate si è infiltrata la criminalità organizzata. I malavitosi impongono ai negozianti di utilizzare e distribuire le loro buste di plastica. Le buste di plastica non conforme sono molto diffuse nei mercati rionali e sugli acquisti online.
L’inchiesta #unsaccobello
Legambiente ha organizzato un’inchiesta con la missione di sensibilizzare le persone a far attenzione alle shopper che utilizzavano. Per la produzione di buste di plastica si necessita di 430mila tonnellate di petrolio l’anno a cui vanno aggiunte enormi quantità di coloranti cancerogeni e additivi metallici. Il risultato?
Dei sacchetti che hanno bisogno di un lasso di tempo che varia dai 15 anni ai 1000 anni per degradarsi. In più la produzione di buste emette nell’aria 200 mila tonnellate di CO2. Purtroppo, in Italia, si conta una percentuale che si avvicina a circa il 40% che non rispetta la norma europea sulle buste compostabili. Infatti, è proprio la normativa che obbliga i commercianti ad utilizzare dei sacchetti che abbiano nella loro composizione chimica, almeno un 40% di materia rinnovabile. A dir la verità, la popolazione italiana pare abbia avuto una sorta di risveglio della propria coscienza ambientale. In effetti, circa il 70% di intervistati ha dichiarato di non comprare più sacchetti ma di utilizzare shopper in tessuto che non gravino sull’ambiente.
Com’è stata svolta questa inchiesta?
Degli esponenti di Legambiente hanno prelevato 37 sacchetti della spesa da vari punti di vendita della Grande Distribuzione Organizzata portando alla luce una triste verità.
Venti di questi sacchetti (più della metà) non erano a norma.
Sappiamo bene che gli shopper non biodegradabili sono vietati in Italia da gennaio 2011 e sono stati introdotti dei parametri che le buste bio devono rispettare:
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devono trasformarsi in anidride carbonica in sei mesi, massimo un anno;
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nella loro composizione chimica non devono esserci metalli pesanti;
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devono poter essere utilizzati per la produzione di compost.
Per poter distinguere sacchetti legali da quelli illegali bisogna fare attenzione ad alcuni piccoli dettagli: la dicitura “biodegradabile e compostabile”, quella riferita alle norme UE e che corrisponde alla “UNI EN 13432:2002”
Come evitare questi grattacapi
Se hai un’attività e non vuoi correre il rischio di incorrere in situazioni scomode, rivolgiti ad aziende specializzate in questo settore. Puoi anche utilizzare shopper di carta che, grazie a tutti i formati e grammature, ti garantiscono una busta per ogni esigenza.
Da buste fantasia a shopper lusso, passando per le bicolore e le neutre tutte personalizzabili secondo i propri gusti e le proprie esigenze!