La slow fashion è un movimento che si contrappone alla fast fashion, promuovendo un approccio più sostenibile e consapevole alla produzione e al consumo di abbigliamento. Si tratta di un investimento in capi d’abbigliamento che non solo sono progettati con uno scopo, ma sono realizzati anche con materiali di qualità. Questo principio, fondamentale nel design giapponese, si riflette pienamente nella filosofia della slow fashion. Questo concetto si basa anche sul principio del "meno è più", cioè “less is more”. L'idea è quella di acquistare articoli di migliore qualità meno frequentemente, un approccio che può portare a un guardaroba più curato e di lunga durata, riducendo al contempo l'impatto ambientale, risparmiando spazio e indossando meno robe. Un altro aspetto fondamentale della slow fashion è la sua consapevolezza sia dal punto di vista ambientale che etico. I capi sono duraturi e si prestano a essere riparati, non gettati via, contribuendo a ridurre l'accumulo di rifiuti e promuovendo un ciclo di vita più lungo per ogni capo. La trasparenza è un altro pilastro della slow fashion. I compratori sanno da dove provengono i loro vestiti e come sono fatti. Spesso, i pezzi sono realizzati a mano da artigiani, proprio come i Kimono giapponesi di Fili Laboratori Diffusi. Quando si acquistano capi fatti a mano, i clienti possono aspettarsi tessuti di alta qualità. I marchi di slow fashion si concentrano sulla selezione di tessuti non sintetici di qualità, come cotone, lino, seta e lana. Questi materiali sono noti per la loro durata e comfort. L'abbigliamento fatto a mano è noto per la sua durata. A differenza della fast fashion, che si concentra sulla creazione di pezzi "alla moda", la slow fashion mira a realizzare capi di qualità che non perdono la loro forma o sembrano usurati dopo i lavaggi. Un altro vantaggio dell'abbigliamento fatto a mano è la possibilità di personalizzazione. Trattando con una piccola azienda artigianale, possono essere soddisfatte richieste speciali laddove possibile. L'abbigliamento fatto a mano offre uno stile e un design esclusivi. Prodotti in piccole quantità in edizione limitata, i marchi di abbigliamento slow fashion offrono un'alta qualità di artigianato. Dal punto di vista ambientale, l'abbigliamento fatto a mano ha un impatto minore rispetto alla produzione di massa. Le aziende di abbigliamento fatte a mano evitano il processo di produzione di massa, realizzando il pezzo a mano dall'inizio alla fine. Zara, come riportato nell’articolo di Forbes collegato sopra, produce circa 840 milioni di pezzi d’abbigliamento su larga scala, in paesi dove la manodopera costa molto poco. I marchi di slow fashion producono le loro collezioni in quantità molto limitate o molti di loro hanno la caratteristica di realizzare su ordinazione. Questo significa che gli articoli vengono prodotti solo quando vengono ordinati dal cliente, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale. Il concetto di slow fashion può essere collegato anche al Made in Italy. Infatti, l'Italia è famosa per la sua tradizione artigianale e per la produzione di capi di alta qualità. Il Made in Italy condivide con la slow fashion l'attenzione per i dettagli, l'uso di materiali di alta qualità e la valorizzazione dell'artigianato locale. Molte aziende italiane stanno adottando pratiche più sostenibili, in linea con i principi della slow fashion. Per una moda più consapevole e sostenibile, lo slow fashion rimane una strada altamente percorribile. Spendere meno, comprare meglio. E farlo a ritmi umani, senza lasciarsi travolgere dalla moda consumistica di voler possedere tutto. Sarà abbastanza per sottrarsi a certi meccanismi persuasivi della pubblicità e dell’acquisto a tutti i costi? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ambiente e moda: l’abbigliamento slow fashion
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