Leishmaniosi, malattia pericolosa per i nostri amici cani

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La Lehismaniosi è una malattia parassitaria del cane causata da un protozoo flagellato, la Leishmania infantum, la cui trasmissione avviene tramite un insetto del genere flebotomo, presente principalmente nelle regioni tropicali.
La sua massima diffusione avviene soprattutto durante i mesi estivi in quanto il caldo si comporta come importante fattore predisponente.
Mentre in passato tale sindrome era presente principalmente nelle zone costiere, oggi si può trovare in tutto il paese, in seguito alla diffusione sempre maggiore del pappatacio; la malattia non passa da cane a cane in maniera diretta, ma necessita di un ospite intermedio.

Ciclo biologico della Leishmania

Il pappatacio (o flebotomo), insetto giallo e peloso di piccole dimensioni, succhia il sangue da un cane ammalato, ingerendo il parassita; questo continua il suo ciclo vitale all'interno dell'insetto fino ad arrivare a colonizzarlo completamente. Quando il pappatacio infetto andrà a succhiare sangue da un altro cane, necessariamente gli inoculerà la Leishmania, diffondendo in tal modo la malattia.
Tale processo risulta attivo unicamente quando la temperatura esterna supera i 19 gradi, dato che al di sotto di tale valore il protozoo non è attivo e può essere trasmesso senza produrre conseguenze.
I pappataci sono maggiormente attivi verso il crepuscolo, che è il momento più pericoloso per il contagio.

Sintomi della Leishmaniosi canina

Partendo dal presupposto che la sintomatologia della Lehismaniosi è piuttosto subdola nelle manifestazioni e che può facilmente essere confusa con altre patologie, esistono comunque alcuni segnali caratteristici da prendere in considerazione per orientarsi verso il sospetto di tale malattia.
Un fattore d'importanza fondamentale per lo sviluppo della malattia è rappresentato dall'efficacia della risposta immunitaria del cane.
I segnali che dovrebbero mettere in allarme il proprietario sono:

  • aumento di volume dei linfonodi e della milza (splenomegalia);
  • dermatite secca accompagnata da abbondante produzione di forfora;
  • ipercheratosi;
  • onicogrifosi (aumento di lunghezza delle unghie);
  • perdita di pelo soprattutto intorno agli occhi;
  • ulcere sanguinanti nei padiglioni auricolari;
  • congiuntivite e blefarite;
  • formazione di noduli cutanei di differenti dimensioni;
  • anemia con eventuale epistassi;
  • evidente dimagramento ed astenia;
  • gonfiore diffuso alle articolazioni;
  • insufficienza renale;
  • febbre ricorrente;
  • vomito e diarrea.

La gravità di questa patologia dipende dal numero di sintomi presenti e dalla precocità della diagnosi, che viene formulata sia in base all'esame dell'aspetto del cane sia tramite alcune indagini di laboratorio per la ricerca degli anticorpi specifici nel sangue.
Un titolo anticorpale elevato non sempre è indicativo a livello diagnostico in quanto indica l'avvenuto contatto con il parassita, ma non le tempistiche relative.

Terapia della Leishmaniosi canina

La Leishmania viene considerata una malattia curabile ma inguaribile dato che il parassita si annida nei linfonodi dove può rimanere quiescente per molti anni per poi ritornare attivo provocando gravi quanto inaspettate recidive cicliche.

I principi terapeutici utilizzati sono:

  • allopurinolo in associazione con m-metilglucamina;
  • allopurinolo con miltefosina;
  • domperidone come immunostimolante preventivo.

A tutti questi farmaci possono affiancarsi dei rimedi sintomatici utilizzati per alleviare i sintomi e stabilizzare la situazione.

Prevenzione della Leishmaniosi

Esiste un vaccino anti-Leishmaniosi sulla cui validità non esiste finora alcun riscontro effettivo.
La prevenzione rimane l'unica arma efficace che consiste nell'utilizzo di sostanze repellenti verso i pappataci, utilizzabili sotto forma di spray, collari oppure prodotti spot-on.
È consigliabile poi adottare alcune abitudini, come evitare le passeggiate al tramonto, fornire gli ambienti di zanzariere ed osservare attentamente il proprio cane per scoprire precocemente eventuali segnali d'allarme.