Anche l’ambulatorio diventa virtuale

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Il nostro stile di vita e le nostre abitudini, comprese le più radicate, sono suscettibili di cambiamenti, spesso anche piuttosto rapidi se non addirittura improvvisi, basti pensare a come la pandemia ha cambiato il modo di lavorare, studiare e passare il tempo delle persone, di sicuro durante i lockdown, ma in realtà anche dopo. Scoperte certe dinamiche, certi servizi, certe modalità di acquisto e fruizione è difficile poi tornare indietro. Lavorare, studiare o fare la spesa da casa, per un periodo è stata una necessità, ora per molti è una comodità o se si preferisce una nuova abitudine.

Molti settori si sono evoluti, o meglio rapidamente adattati a questo cambiamento, da alcuni definito come epocale. Il numero degli e-commerce è in aumento e così quello dei più disparati servizi online. Smartworking è una delle parole del momento e si può pensare che per alcune categorie lavorare a distanza sia impossibile o quantomeno più complesso che per altre. Spesso però non è così e la realtà può in alcuni casi superare la fantasia, messa in scena da vecchi film di fantascienza.

Un ambulatorio virtuale  è possibile? Il lavoro di un medico o magari di un complesso poliambulatorio si può svolgere in gran parte online? A molti di noi sarà capitato di recarci in un ambulatorio per sottoporci ad un esame specialistico o ad un particolare trattamento. Prima ancora avremo prenotato la visita, spesso per telefono o online. Una volta prenotata la prestazione sanitaria di nostro interesse ci saremo recati, il giorno dell’appuntamento, in ambulatorio per l’accettazione che spesso coincide con il pagamento.

Oggi come detto il nostro modo di vivere è cambiato e spesso ci spostiamo di meno, come fare se abbiamo urgentemente bisogno di un consulto medico? Le prestazioni non vengono remotizzate, anche se alcune potenzialmente potrebbero, ma la prenotazione, l’accettazione, i pagamenti e anche i consulti a distanza sono già realtà, così come la consegna, o meglio l’invio del referto, che sempre più spesso arriva via mail o si scarica da apposite aree riservate sul sito dell’ambulatorio.

Possiamo già parlare per certi versi di ambulatorio virtuale o se si preferisce di ambulatorio smart  e c’è chi prevede una crescita significativa di questo approccio alle cure, che potrebbe, se l’attuale trend prosegue, arrivare presto a coprire un buon 40% delle potenzialità di un ambulatorio di dimensioni medie, che risponde alle esigenze di una piccola o media città.

L’evoluzione dell’ambulatorio lo renderà quindi ibrido, di certo non totalmente virtuale, ma con un sempre maggiore potenziamento degli strumenti digitali, che vengono in genere ben accettati anche dai pazienti più anziani o da quelli meno a loro agio con la tecnologia. Senza dubbio questi vanno accompagnati e supportati, ma in genere capiscono come i vantaggi siano superiori ad eventuali criticità iniziali. Per chi preferisse continuare a recarsi di persona in ambulatorio una o più volte, per prenotare, pagare o ritirare gli esiti degli esami, ci sarà la possibilità di continuare a farlo, ma sempre più spesso queste attività si svolgeranno da remoto, riducendo tempi, costi e potenziali rischi per la salute in tempi di pandemia