La gestione dei rifiuti è una problematica che grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche è sempre più facile da amministrare. Una di queste tecnologie all’avanguardia è l’RFID o identificazione dei rifiuti a radiofrequenza, un metodo intelligente di raccolta e smaltimento dei rifiuti che un numero sempre maggiore di città italiane sta adottando. La diffusione e l’informazione sulle nuove tecnologie è dovuto anche grazie ai servizi di consulenza messi a punto da società di gestione dei rifiuti come la Nova Ecologica di Roma (il cui link sul servizio di consulenza è il seguente: http://www.consulenza.novaecologica.it/consulenza-gestione-rifiuti.html). I sistemi di RFID per la gestione dei rifiuti servono a razionalizzare i servizi e premiare i virtuosi con la riduzione delle imposte nei casi di corretta differenziata o penalizzare i non virtuosi e quindi, anche, “educare” alla corretta gestione dei rifiuti.
Cos’è la tecnologia RFID
L’acronimo RFID è spesso associato al concetto di tracciabilità e, infatti, è un sistema che permette di “tracciare” la correttezza della gestione e della differenziata. Il sistema si avvale di Tag RFID (o etichette) e lettori RFID che sono gestiti da appositi software. Un microchip viene apposto sui sacchetti della spazzatura che vengono distribuiti al contribuente e che identificano in modo univoco l’utente.
Il sistema di tracciabilità dei rifiuti permette alle amministrazioni comunali di effettuare il calcolo sull’imposta della raccolta differenziata, stabilendo con precisione la tariffa da corrispondere in base alla reale quantità di rifiuti conferiti da ciascun utente. I sacchetti e i cassonetti dotati di etichette RFID evidenziano chi differenzia e chi no e in quale misura e quantità.
Quali sono le regioni e le aziende che hanno adottato il sistema RFID
Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Marche, Puglia, Abruzzo sono le prime regioni italiane ad aver adottato con successo e grandi benefici per l’ambiente i sistemi di gestione dei rifiuti con tecnologia RFDI. In Piemonte, per esempio, l’impresa che se ne incarica è il Consorzio Chierese per i Servizi, una struttura che serve 19 comuni nella provincia di Torino e che già da diversi anni ha utilizzato il sistema di tracciabilità RFID per incrementare la raccolta differenziata, gestire le discariche e “educare” gli utenti al rispetto e alla sostenibilità.
In Lombardia, l’Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA) gestisce la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade. Nel 2008 adotta la tecnologia RFID per la velocizzazione della gestione dei rifiuti e l’identificazione dei rifiuti conferiti.
In Emilia Romagna, invece, viene adottata una Card RFID che permette di aprire i cassonetti della raccolta differenziata che consiste in una tessera che occorre passare sul lettore posto su ogni bidone o cassonetto ogni volta che si desidera gettare la spazzatura. I contenitori vengono, poi, svuotati da camion dotati di particolari sensori che possono pesare automaticamente il carico di spazzatura; ciò permette alle amministrazioni locali di applicare tariffe proporzionate all’effettiva produzione dei rifiuti.