L’Italia – è noto – è un Paese a rischio sismico e l’unico paese mediterraneo con tre vulcani attivi (Etna, Stromboli, Vesuvio che è dormiente ma attivo con alte probabilità di ripresa), nonché diverse zone con fenomeni di bradisismo. Tuttavia, il patrimonio edilizio non è adeguato a sopportare le sollecitazioni sismiche del nostro territorio e oltre 3 milioni di edifici costruiti prima del 1974 – anno di introduzione delle prime normative antisismiche – non sono adeguate e crollerebbero anche con terremoti di bassa intensità. Il restante patrimonio non è ugualmente a norma né adeguato alle più recenti tecniche di intervento antisismico. Roma, la capitale, non è immune da rischi trovandosi in un’area classificata con rischio 2 (terremoti di media intensità con rischio crolli in aree ben specifiche di alcuni “municipi” in cui è suddivisa la città). Se il piano “Casa Italia” dovesse essere elaborato e approvato, gli italiani potrebbero agevolarsi di finanziamenti per la riqualificazione della propria abitazione e le imprese di ristrutturazione appartamenti Roma si troverebbero già pronte a offrire le soluzioni migliori.
Principali interventi di messa in sicurezza
L’Italia è anche un Paese dall’immenso patrimonio storico e artistico che andrebbe salvaguardato e di edifici pre-esistenti che necessiterebbero di riqualificazione. Esistono tecniche – dalle più economiche alle più avanzate e costose – in grado di salvaguardare il patrimonio esistente o per lo meno di ridurre i danni e permettere alle persone di salvarsi la vita, come succede oggi in Giappone e Indonesia.
Interventi di ristrutturazione per migliorare i “collegamenti”
Si tratta di interventi in grado di migliorare la “congiunzione” tra pareti, solai volte e/o archi con l’uso di tiranti ancorati alle murature tramite capo-chiave che favoriscono un modo efficace per vincolare le pareti (anche forate) contro il ribaltamento e migliorare il comportamento complessivo della struttura. Questi sistemi sono:
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Cerchiature esterne con elementi metallici che collegano tra loro le murature ortogonali. L’intervento è adatto a piccoli edifici con tratti rettilinei brevi della cerchiatura.
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Ammorsamenti: si realizzano con la tecnica “scuci e cuci” utilizzando materiali laterizi o lapidei tra parti adiacenti e tra murature. Intervento adatto in presenza di lesioni o costruzioni con materiale scadente, ma poiché nasce come intervento demolitivo o sostitutivo è bene fare le considerazioni caso per caso.
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Perforazioni armate: è la tecnica più invasiva alla quale ricorrere se non sono percorribili altre soluzioni. L’efficacia è anche dubbia in presenza di muratura a più paramenti scollegati. Verificare sempre la qualità degli elementi inseriti (acciaio e malte iniettate).
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Cordoli: efficaci per collegare le pareti dove la muratura è meno coesa per via di un basso livello di compressione. Utili per connettere solidamente solai di piano e coperture. Ed evitare lo sfilamento delle travi in seguito al crollo dei solai e migliorando l’azione di distribuzione delle forze orizzontali e di contenimento delle pareti.
Interventi di ristrutturazione per migliorare archi, solai, muri e pilastri/colonne
La tradizionale tecnica delle “catene” che contrastano le spinte sulle murature di appoggio resta il più efficace per assorbire le spinte di volte ed archi. La stessa efficacia è garantita da contrafforti (o ringrossi), ma l’impatto estetico è più invadente.
Per impedire gli slittamenti dei solai, occorre alleggerire gli irrigidimenti, con strutture in legno o alluminio creando collegamenti alle pareti attraverso appoggi ampi e connessioni anti-slittamento. Efficace anche il controventamento con tiranti metallici per solai a orditura semplice. In caso di consolidamento statico-dinamico del solaio è opportuno considerare un rinforzo con soletta collaborante in calcestruzzo. Per i solai a struttura metallica occorre collegare tra i loro i profili tramite saldatura delle bandelle metalliche trasversali.
I muri lesionati possono essere risanati e riparati migliorando le caratteristiche meccaniche, rispettando la natura dei materiali impiegati; le riparazioni possono essere localizzate oppure ricostruite soprattutto in corrispondenza di cavità come scarichi e canne fumarie. Gli interventi sono in profondità, ma non invasivi.
Pilastri e colonne gestiscono i carichi verticali poco eccentrici e per rinforzarli occorre ricostituire la loro resistenza tramite cerchiature e tassellature, incollaggi con resine, inserimento di catene su archi e volte. Da evitare inserimenti di anime metalliche in asse alla colonna.
Anche i cornicioni, balconi, parapetti e camini possono essere sottoposti a interventi antisismici per evitare crolli dovuti a oscillazioni dell’edificio.
Vantaggi e costi
Il principio cardine alla base di tutti gli interventi è quello di creare solidità e allo stesso una risposta “dinamica” dell’edificio alle oscillazioni di un sisma. Le tecniche più recenti puntano sull’alleggerimento ed elasticità delle strutture e sull’ isolamento sismico, vale a dire ridurre il contatto dell’edificio al terreno sul quale poggia tramite strutture “ammortizzanti”. Queste tecniche sono sempre più applicate all’estero e nella realizzazione di nuovi edifici, ma un progetto completamente made in Italy, elaborato dall’Università di Torino, è in grado di applicare l’isolamento sismico anche per gli edifici esistenti e soprattutto per quelli storici e per i monumenti agendo direttamente sulle fondamenta.
I costi di interventi di messa in sicurezza per gli edifici esistenti sono compresi tra i 20.000 e i 30.000 € che con gli incentivi al 65% per le ristrutturazioni possono ridursi anche fino a 13.000 € (intervenire sulle case singole e le villette è molto più semplice che intervenire sugli appartamenti, poiché occorre sempre considerare le dinamiche dell’intero stabile, prima di intervenire sul singolo appartamento). Molto più onerosi sono gli interventi di isolamento sismico, ma che nel caso di monumenti storici è un investimento di grande garanzia.