Il termine crowdfunding deriva dal’inglese ed è composto da “crowd” (folla) e “funding” (finanziamento) e si tratta di una forma di finanziamento collettivo spontaneo, un processo collaborativo di persone che decidono di utilizzare il proprio denaro per sostenere progetti e organizzazioni. In Italia esistono sia piattaforme di crowdfunding che siti che spiegano in cosa consiste e se ne occupano.
Come spiegare il crowdfunding
Ad esempio ogni sito o piattaforma per promuovere questo servizio, nasce per volontà di un gruppo di persone interessate e specializzate nella ricerca e nell’ambito della comunicazione con l’intento di promuovere e garantire visibilità e trasparenza, informazione e novità sul crowdfunding a utenti e lettori.
Il sito propone, così, articoli e suggerimenti su come realizzare progetti di Crowdfunding in Italia e all’estero; tra gli obiettivi anche quello di presentare le migliori piattaforme dedicate al finanziamento collettivo con interviste e contatti dei responsabili dei progetti che necessitano di una produzione dal basso.
I siti di crowdfunding in Italia, pur essendo in aumento, sono poco noti e piuttosto isolati; l’idea di creare un portale che li riunisca, li presenti, li proponga e promuova contribuisce a condividere le idee e i progetti più interessanti, a favorire la solidarietà e incrementare la consapevolezza su un nuovo business. Questo significa che il portale in questione non è né un network né un forum, ma un collettore o archivio di siti di crowdfunding, un modo per questi ultimi per farsi conoscere.
Breve storia del crowdfunding
Sebbene il crowdfunding sia una pratica che si è sviluppata nell’ultimo decennio grazie al web e alle applicazioni specifiche, l’idea alla base del finanziamento collettivo dal basso parte da lontano: dalla Gran Bretagna e dalla mentalità commerciale anglosassone. Tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800, uno dei primi ispiratori pare sia stato lo scrittore Jonathan Swift con gli “Irish loan Fund”, una primitiva forma di istituto di microcredito per combattere la povertà degli irlandesi. Sempre nell’ ‘800, ma negli Stati Uniti, la rivista “The World” di proprietà di Joseph Pulitzer lancia una raccolta fondi per finanziare l’installazione della Statua della Libertà. Si trattò, però di un flop: l’allora comitato riuscì a raccogliere solo 150 mila dollari rispetto ai 300 mila necessari.
Esempi, invece, di iniziative di successo recenti sono: la campagna presidenziale di Barack Obama, finanziata con i soldi donati dagli elettori, suoi primi sostenitori e portatori di interesse; la campagna francese “Tous Mecenes” (Tutti Mecenati) indetta dal Museo parigino del Louvre per raccogliere 1 milione di euro necessari per l’acquisto del capolavoro di Cranach, “Le Tre Grazie”, da un collezionista privato.
Anche l’Italia può vantare una campagna di crowdfunding importante: la raccolta di oltre un milione di euro per la ricostruzione della Città della Scienza, il polo scientifico di Napoli distrutto da un incendio nel marzo 2013.
A livello di investimenti, molto successo stanno avendo anche le piattaforme che sfruttano il sistema di raccolta fondi per poi operare investimenti di trading online e spartirsi i risultati dei guadagni effettuati in maniera del tutto lecita.