Il problema dei rifiuti in Italia e nel mondo

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Il problema dei rifiuti in Italia e nel mondo

Paradossalmente il detto ‘si stava meglio quando si stava peggio’ trova fondamento in tantissimi campi del vissuto quotidiano.  
Sia dal punto di vista sociale che ambientale per molti casi la situazione si è aggravata in modo assolutamente esponenziale: basti pensare alle conseguenze negative che hanno portato lo sviluppo tecnologico e gli scarti che vengono prodotti da determinate aziende.  

Ipotizzare che gli scarti aziendali siano tutti nocivi e pericolosi è un errore assoluto: i rifiuti speciali, appunto derivanti da fabbriche, ditte e quant’altro, possono dividersi in diversi rami. Alcuni di essi sono potenzialmente nocivi per l’uomo e per l’ambiente, altri invece sono meno pericolosi di quelli che magari possiamo produrre all’interno delle mura di casa. 

Quali sono i rifiuti speciali 

Come detto i rifiuti speciali sono quelli che vengono partoriti dalle opere aziendali. Ecco una breve classificazione dei principali: 

  • Rifiuti che derivano dalle attività agricole e/o agro-industriali; 

  • Rifiuti prodotti da alcune attività di demolizione; 

  • Rifiuti derivanti da lavorazioni industriali oppure artigianali; 

  • Rifiuti prodotti dalle attività commerciali; 

  • Rifiuti figli delle attività di recupero. 

A loro volta, e come detto, i rifiuti speciali si dividono in due categorie. Esistono quelli potenzialmente pericolosi e quelli ovviamente che non lo sono.  Tra quelli che potrebbero rivelarsi dannosi ecco: 

  • Prodotti derivanti dalla lavorazione dell’oro nero; 

  • Prodotti che derivano da lavorazioni chimiche; 

  • Prodotti figli di lavorazioni di macchine fotografiche; 

  • Oli di varia natura e solventi; 

  • Prodotti metallurgici: 

  • Rifiuti tessili, di attività medica oppure veterinaria. 

Le conseguenze della negligenza umana 

Se non si rispettano determinati paletti e norme l’ambiente, in tutta la sua totalità, ne pagherà inevitabilmente le conseguenze. Basti pensare allo scioglimento dei ghiacciai, il conseguente innalzamento delle maree e i cambi radicali che patisce il clima: nell’insieme di tutti questi stravolgimenti non sono tutte le specie naturali a sapersi adeguare pertanto in tanti vanno incontro a quella che potrebbe essere l’estinzione. 
In diverse nazioni, ormai, ci sono politiche tese a ridurre gli sprechi energetici favorendo l’installazione di macchine che ne possono ridurre drasticamente l’utilizzo. Esempio? Le auto ibride, le smart windows, le caldaie e via discorrendo… 

Noi nel nostro piccolo, ove lo volessimo, potremmo fare qualcosina onde evitare l’evolversi e la degenerazione della situazione: se non si sa cosa e come poterlo fare il minimo indispensabile è informarsi a dovere. A tal proposito vi rimandiamo a tutte le conoscenze di Nieco, una società operante sul territorio romano, che si occupa anche e soprattutto di smaltimento di rifiuti speciali. Informarsi non ha prezzo, e se ne potrebbero trarre solo giovamenti a livello globale. Perché non chiedere