La tecnologia e innovazioni come i social network hanno cambiato le nostre vite e c’hanno aperto ad un mondo di possibilità stimolanti, ma in molti casi c’hanno anche esposto a nuovi rischi. Le reti sociali non solo si sono rivelate una novità tecnologica, ma soprattutto sociale e non tutti si sono fatti trovare pronti nel capirne rischi e opportunità.
Sextortion: di cosa si tratta?
Il modo in cui comunichiamo, ci informiamo, intratteniamo e relazioniamo è in continua evoluzione e c’è la diffusa tendenza a dare tutto troppo per scontato. Nessuno c’ha insegnato, a scuola ad esempio, a come stare in modo consapevole sui social e la conseguenza di questa diffusa ignoranza e improvvisazione purtroppo si vedono.
Si potrebbe pensare che le nuove generazioni, quelle dei cosiddetti nativi digitali, dominino gli strumenti informatici e che questi per loro non abbiano segreti, ma in realtà non è così. Probabilmente dimostrano una maggiore facilità di utilizzo e spesso maggiori competenze tecniche, ma i social ci fanno rapportare con altre persone, prima ancora che con dei software e questo complica come ovvio di parecchio le cose.
Online ci sono belle opportunità, per trovare lavoro, farsi nuovi amici e magari anche incontrare la persona da amare, ma ci sono anche parecchi rischi che vanno conosciuti e di conseguenza opportunamente evitati. Tra i fenomeni più odiosi c’è quello della cosiddetta sextortion, nuovo termine, nato dall’unione delle parole inglesi sex ed extortion, si tratta di una versa e propria estorsione, di un ricatto a sfondo sessuale.
Giovani e meno giovani spesso, quando usano un’app di messaggistica o un social network abbassano la guardia, si sentono al sicuro perché si trovano a casa o comunque in un ambiente protetto e non devono rapportarsi faccia a faccia con un’altra persona. Questo abbassamento delle difese e spesso dei freni inibitori, porta in alcuni casi a comportamenti che possono avere conseguenze anche molto serie. Ci sono truffatori che creano falsi profili e adescano le loro vittime online, chiedendo immagini o filmati molo personali, spesso le persone di ritraggono in pose ammiccanti e in alcuni casi nude o addirittura mentre si masturbano o fanno sesso.
Il passo successivo è spesso drammatico, il truffatore si rivela per quello che è e minaccia di diffondere questi materiali rendendoli pubblici online, se non verrà pagata una sorte di riscatto. Per prima cosa, va detto che non andrebbero mai inviate a nessuno, men che mai uno sconosciuto dietro ad un profilo (spesso falso), delle proprie foto o video, in particolare se sessualmente espliciti. Se ormai è tardi e si è commesso questo errore, ci si potrà rivolgere ad un investigatore privato per cercare di individuare la vera identità del truffatore o per provare a recuperare i materiali inviati.
In ogni caso è in genere sconsigliato il pagamento del riscatto, per due fondamentali ragioni. In primis non è affatto detto che il truffatore rispetti gli accordi, potrebbe comunque, una volta ricevuto il denaro, diffondere i contenuti in suo possesso, così la vittima riceverebbe un doppio danno.
In secondo luogo, più persone pagano, più queste truffe prenderanno piede rivelandosi effettivamente remunerative per i truffatori. Bisogna quindi non pensare solo a se stessi, ma anche a future possibili vittime. Bisogna poi evitare di vergognarsi e acquisire consapevolezza sul fatto che si è delle vittime che il Sextortion è un vero e proprio reato. Si potrà quindi rivolgersi alla polizia postale, che potrà mettere in atto strumenti e strategie, anche molto sofisticate tecnologicamente, per cercare di limitare al minimo i danni.